Tra il 1950 e il 1956, c’era una squadra di calcio che pareva imbattibile. Era la nazionale dell’Ungheria. Capitanata dal mitico Ferenc Puskàs, in quei 6 anni perse solo una partita, giocando un calcio tecnicamente sopraffino e incredibilmente moderno.
I carri armati sovietici del 1956 a Budapest imposero una scelta, sia alla gente comune che ai giocatori: ci fu chi rimase, e chi scappò all’estero.
Il risultato fu lo sfaldamento della squadra ma anche dell’identità nazionale.
25 anni dopo, una partita commemorativa riunisce, in campo e sugli spalti, uomini che presero strade diverse. E che sono costretti a riflettere sui motivi delle proprie scelte, scoprendoli molto più nebulosi di quello che credevano.
Tra epopee sportive e tragedie sociali, il racconto appassionato di un sogno morto troppo presto
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HIGHLIGHTS: Fra i partecipanti alla V edizione di IT Festival, svoltasi alla Fabbrica del Vapore di Milano all’inizio del mese di giugno 2017, e alla I edizione del Football Festival nel 2018